DL Concorrenza, ANA-UGL: Abbiamo inviato un dossier al Presidente del Consiglio

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp

DL Concorrenza, ANA-UGL: Abbiamo inviato un dossier al Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni

ANA-UGL, ha deciso di inviare un’importantissimo dossier scritto insieme ad illustri Costituzionalisti sulla corretta stesura dell’intero art. 11 del DL Concorrenza, al Presidente del Consiglio On Giorgia Meloni, al Ministro Urso,, al Sottosegretario Bitonci, ed ai Presidenti di Camera e Senato ed i Presidenti dei tutti gruppi parlamentari, spiegando perché nonostante il massimo rispetto che nutriamo verso il nostro rispettabilissimo Presidente della Repubblica Mattarella, siamo in pieno disaccordo, sulla sua nota emanata pochi giorni dopo aver firmato e promulgato la legge del DL Concorrenza.

Nella nostra nota, vengono messi in risalto i motivi costituzionali principali perché l’applicazione del Comma 5 dell’articolo 11 è corretta e conforme ai principi costituzionali, vedi articoli 1-4-41 della nostra amata costituzione, nonché i stessi principi richiamati dalla direttiva Bolkestein, partendo dall’art. 4 lettera 8, art. 11 comma 1 lettera B, i punti 40-71-72 dei Considerando, per finire alla motivazione principale, che la stessa direttiva chiede, ovvero l’applicazione per la Scarsità di Risorse,  cosa non vera in Italia, come viene mostrata dai dati ufficiali che certificano che a fronte di 160.145 imprese ambulanti attive con posteggi assegnati nei mercati e nei comuni italiani, ci sono almeno 137.752 posteggi liberi nei mercati, mentre nelle fiere ve ne sono 103.314 , per un totale di posteggi liberi e disponibili nei mercati e nelle fiere italiani di 241.066.

Inoltre ci teniamo a sottolineare che nessuno del Governo o del Parlamento, ha giustamente sentito il bisogno di avviare una verifica di certificare  che “il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse disponibili” (art. 12 Direttiva Bolkestein), visto i dati sopracitati che ne dimostrano l’ampissima disponibilità.

Quindi la disapplicazione del comma 5 art. 11 della Legge 30 dicembre 2023 n. 24, ovvero lo svolgimento delle selezioni da parte dei Comuni in applicazione dell’articolo 12 della Direttiva 2006/123/CE, determinerebbe una palese violazione non solo degli articoli dal 114 al 117 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, in particolare l’articolo 116 in quanto si creerebbe un evidente disparità di trattamento tra gli Stati membri stante la impossibilità di accesso alle attività di commercio su aree pubbliche degli ambulanti italiani in altri Stati membri dell’Unione Europea, ma addirittura una valanga di ricorsi con grave danno erariale da parte dei comuni, visto il venir meno del principio cardine europeo della scarsità di risorse che renderebbe inapplicabile la normativa sovranazionale rispetto a quella nazionale che prevede l’allineamento ed il rinnovo di tutti i titoli fino al 2032.

Inoltre, L’UNESCO, con atto del 20 aprile 2006 ha riconosciuto i mercati tra i “Capolavori del Patrimonio Culturale dell’Umanità” inserendoli nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale del nostro paese, la Regione Lazio, all’articolo 51 del Testo Unico del Commercio ha inserito il “Riconoscimento dei mercati e delle Fiere di valenza storica o di particolare pregio su aree pubbliche e la loro valorizzazione” a seguito del quale ha sviluppato una importante iniziativa in collaborazione con i Comuni tesa alla certificazione e formazione di un “Elenco Regionale delle Botteghe, Attività, Mercati e Fiere storiche della Regione Lazio”, in cui sono stati inseriti 29 mercati, 24 fiere e i cosiddetti “urtisti”, che sono commercianti ambulanti prevalentemente di religione ebraica di Roma, che hanno sviluppato fin dal 1800 una tipica forma di commercio di souvenir con i banchetti appesi al collo con i quali urtavano i turisti nelle vicinanze dei monumenti storici e nei luoghi di culto, nelle vicinanze della Basilica di San Pietro al Vaticano.

Questo immenso patrimonio di storia che si è tramandato di generazione in generazione, di padre in figlio nei secoli fino ai giorni nostri non può essere scardinato e messo in discussione per una applicazione distorta della Direttiva che oltretutto al suo interno chiarisce che è escluso dall’applicazione e salvaguardato tutto ciò che è patrimonio culturale e storico.

Nel finale della nota cogliamo l’occasione  di porre in discussione l’impianto di chi sostiene che la Direttiva 2006/123/CE (Direttiva Bolkestein) si debba applicare sulla base della filosofia liberista che destabilizzerebbe di fatto una intera categoria composta da 160.000 piccole attività, con oltre 500.000 tra addetti diretti ed indiretti, e che metterebbe in ginocchio intere filiere produttive, e non invece sui contenuti tesi alla coesione sociale ed alle politiche occupazionali.

Infine chiediamo inoltre al Governo di agire sulle Prefetture e sugli Enti Locali affinché non disapplichino la normativa appena varata sulla base di una supposta prevalenza della normativa eurounitaria, visto che già le recenti decisioni del Comune di Roma Capitale e di Reggio Calabria di disapplicare la normativa appena emanate hanno creato un grave allarme nella categoria ed hanno già provocato proteste degli ambulanti nelle stesse città e sono foriere di ulteriori contenziosi legali.

Così in una nota ì vertici dell’Associazione Nazionale Ambulanti-UGL, Ivano Zonetti Presidente Nazionale, Angelo Pavoncello Vicepresidente Vicario Nazionale e Marrigo Rosato Segretario Nazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

link utili

sostienici

carte-2

periodico

Mese di Ottobre