ITALIA VIVA DI ITRI CONTRO LA DELOCALIZZAZIONE DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI

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Nella infuocata vicenda della delocalizzazione degli istituti scolastici di Itri, che vede la netta opposizione delle forze di minoranza, oltre che del corpo docente e non dei diversi livelli di scuola presenti in paese, viene a inserirsi un documento nuovo, quello ci Italia Viva che prende posizione contro questa ipotesi di scelta amministrativa e che gira il suo deliberato a Nicola Zingaretti, al suo vice, Daniele Leodori, a Claudio Di Berardino, assessore regionale all’edilizia scolastica e a Marietta Tidei, presidente Commissione sviluppo economico e produttivo della Regione, nonché coordinatrice regionale di Italia Viva.

Senio Saccoccio

Nel comunicato diramato dal coordinatore di Itri, Senio Saccoccio, a suo tempo fondatore della “Margherita”, si legge testualmente quello che “Italia Viva di Itri crede che la scuola sia un luogo di incontro e confronto, uno strumento utile alle famiglie e un indissolubile luogo di sviluppo e conoscenza, come sancito dalla Costituzione. Bisogna pensare alle scuole come presidio culturale tenendo conto di come si siano ritrovate a essere da sempre cerniere di ricucitura fra centro storico e periferia. Con l’attuazione del progetto di delocalizzazione del polo scolastico fuori dal contesto economico, commerciale e culturale si penalizzerebbe ulteriormente e fortemente l’intera collettività, eliminando la continuità generazionale degli alunni. E’ necessario invece preservare legami identitari tra la scuola e il territorio.

L’iniziativa di un nuovo polo scolastico di tale portata privo di una consultazione popolare e di informazione non rende partecipe l’intera comunità. La dislocazione è stata progettata in un contesto paesaggistico adiacente il torrente Rivoli (legge Galasso PAI) non solo quindi caratterizzata da vincoli, ma anche dalla presenza di reperti archeologici. La zona extraurbana risulta inoltre essere sprovvista di adeguati servizi, parcheggi, marciapiedi etc. Si rende poi necessaria un’ulteriore valutazione urbanistica, considerando i vantaggi e gli svantaggi per una delocalizzazione del polo scolastico: la zona in questione presenta problemi di dissesto idrogeologico e le recenti alluvioni ne sono un esempio lampante. Un finanziamento milionario non dovrebbe portare alla realizzazione di opere che risultano essere non solo esose, ma anche dannose per l’intera collettività, considerando altresì che la nostra comunità attraversa un periodo di marcata denatalità. Per ultimo, le scuole agrarie (quella di Itri un tempo era dislocata nella zona prescelta per la delocalizzazione, n.d.r.), che hanno avuto riconoscimenti regionali e nazionali, negli ultimi tempi sono attualmente situate al centro in aule poco idonee, ma sarebbe opportuno che tornassero nella loro sede naturale e cioè proprio in contrada Rivoli per avere disponibilità di spazi necessari ad una scuola di tale indirizzo quali ad esempio laboratori, aule polivalenti, ma anche terreni di coltivazione e serre. Il collegio dei docenti dell’istituto scolastico comprensivo di Itri si è espresso in merito alle analisi del progetto di delocalizzazione: nei punti 1, 4, 5 si evidenziano i numerose note di criticità per la mancanza di spazi e al punto 9, 10, 11 il Collegio dei docenti pone in luce la non risoluzione delle problematiche.

Premesso che tale progetto di delocalizzazione peggiora la vita scolastica, Italia viva sez. Itri invita tutte le forze politiche a ribadire la necessità di una revisione del progetto, Chiede a gran voce che la Regione Lazio e le forze politiche si impegnino a nominare un team di tecnici per la valutazione dell’intero argomento al fine di scegliere le migliori soluzioni. Si allega alla presente –termina la nota di Saccoccio- il documento approvato nella riunione del Collegio dei docenti dell’ Istituto Comprensivo di Itri”.

Una risposta

  1. Ma lo si puo capire o no che la delocazione causera’ fastidi enormi agli studenti?Allo stato presente chi piu chi meno, ha una certa accessibilita’ alle scuole come lo e’ sempre stato…perche’ in locazione centrale a tutti,…..ma vi rendete conto del disastro che si creera’, se le rilocherete?se dovete costruire, fatelo al cisternino ma per centro medico come sento dire..che non sara’ cosi’ frequentato come le scuole……….e poi, per qualunque cosa ci vuole il permesso della popolazione e non di soli pochi individui altrimenti finirete per creare una dittatura

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