RICEVIAMO DALL’AZIENDA VENATORIA “FRA’ DIAVOLO” DI ITRI E NE RIASSUMIAMO IL CONTENUTO
ASSOLTA L’AZIENDA VENATORIA “FRA’ DIAVOLO” DI ITRI IN MERITO A UNA BATTUTA DI CACCIA AL CINGHIALE
E’ caduta l’accusa di reato penale per l’Azienda Faunistica “Fra’ Diavolo” di Itri nei cui confronti la Procura della Repubblica di Cassino stava indagando per una vicenda che prende le mosse dal gennaio 2023. Tutto è nato dalla richiesta di ottenere la visione del foglio delle presenze alla battuta di caccia del 30 gennaio 2023. Tale richiesta non sarebbe avvenuta durante la battuta ma successivamente. A confermarlo è la stessa richiesta di archiviazione del caso formulata dal Pubblico Ministero di Cassino, Alfredo Mattei, la cui formulazione recita testualmente “Letti gli atti del processo penale…deve escludersi un concorso dell’illecito con il delitto di falso. D’altra parte -prosegue il testo della sentenza- l’obbligo di tenere a disposizione degli organi accertatori il verbale relativo alla battuta di caccia sussiste solo durante la braccata, sicché l’eventuale soppressione del documento in epoca successiva alla conclusione dell’attività non assume in alcun modo penale rilevanza. Si impone, pertanto, una richiesta di archiviazione”.
A ulteriore chiarimento della vicenda, l’Azienda fa notare che, nel caso di mancata presenza, “durante la battuta”, del verbale, si va incontro a una sanzione amministrativa di 120 euro, ma che, cessata la battuta, non c’è l’obbligo di conservare il verbale. E la richiesta di controllo è avvenuta -fa sempre sapere la Fra’ Diavolo- dopo la conclusione della “braccata” e, comunque, non c’è alcun elemento che trasformi l’eventuale assenza del verbale, durante la battuta, in un reato penale, come invece si era valutato l’episodio da cui ha preso l’avvio l’azione giudiziaria conclusasi con l’archiviazione.
