MALTEMPO E INCURIA PREVENTIVA. ITRI TREMA

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp

Si è soliti affermare che, per mettere alla prova la valenza di un percorso operativo o la bravura di una persona, occorra che il soggetto in questione debba affrontare il cosiddetto “battesimo del fuoco”. Quasi alla pari di un ossimoro, ci viene da definire, quella che ha segnato il primo giorno di operatività della nuova amministrazione il “battesimo dell’acqua”. E sì, perché una criticità tanto drammatica ha caratterizzato, nei giorni scorsi, la virulenza climatica che ha colpito Itri, procurando disagi di una portata tanto rilevante, danni in enorme quantità e apprensioni particolarmente intense.

Di fronte allo scatenarsi della Natura, di cui qualche immagine da noi riportata a corredo dell’articolo rende, anche se solo lontanamente, l’idea, c’è stata la risposta, pronta e determinante, dei responsabili amministrativi appena scelti dalla popolazione. Tempestivamente è intervenuta una ditta, a ciò deputata, di far fronte ai disastri apportati dalla furia dell’acqua e del fango e di ripristinare una situazione migliorativa sia rispetto allo scenario turbolento provocato dal maltempo, sia e più ancora rispetto alla condizione in cui versavano le strutture adibite alla prevenzione del rischio idrogeologico prima del drammatico sfascio atmosferico.

Via San Gennaro

L’evento, va subito detto, non è ascrivibile a cause provocate dall’uomo, in quanto il fenomeno è inquadrabile come uno dei tanti scombussolamenti cui il clima ci sta abituando in Italia e nel mondo. Ma, a fronte dell’intervento di natura prettamente emergenziale, non può essere sottaciuta la latitanza di chi, prima che si scatenasse l’<inferno> d’acqua e fango, da anni, avrebbe dovuto predisporre tutto quanto è previsto per ridurre i danni per casi come questi. Perché i tombini sono saltati? Perché non era stato  liberato il terreno da quanto era rimasto dei rovinosi incendi che hanno distrutto centinaia, se non migliaia, di ettari di bosco? Perché le vie sotterranee dove l’acqua piovana andrebbe incanalata erano intasate se non bloccate? Pensate che decine di tombini sono stati fatti letteralmente saltare dalla furia del flusso crescente dell’acqua che non trovava un’adeguata via di scolo nel sistema di raccoglimento delle stesse, ponendosi come autentiche trappole per automobilisti e gente che percorreva le strade. E se non ci fosse stato l’ammirevole gesto di qualche cittadino che, sotto il diluvio, ha prontamente rimesso al loro posto i tombini sollevati (o liberato dalle foglie e rifiuti quelli ostruiti, vedi video in basso), più di qualche automezzo sarebbe finito nella botola stradale apertasi.

Strada di campagna

Fortuna, poi, che l’alluvione è avvenuta di giorno, con la luce del dì che ha favorito l’individuazione dei punti critici e il crescente livello dell’acqua che, se caduta di notte, avrebbe comportato conseguenze più disastrose con l’allagamento dei locali meno elevati rispetto al livello di strada. E allora, se un plauso va a chi, oggi, è intervenuto tempestivamente, in sintonia con l’impegno da sempre assunto a favore della protezione della collettività soprattutto attraverso una vera opera di prevenzione, non ci si può comunque esimere dal deplorare quanti negligenti e colpevoli cittadini hanno contribuito a rendere lo scenario tanto apocalittico. Sfalci di potatura o, peggio ancora, alberi tagliati e mai rimossi, abbandono di ogni sorta di residuo edilizio,  pulizia presso le fontane pubbliche di contenitori di materiale da costruzione che, indurendosi, tappa il percorso dell’acqua, abbandono in ogni posto di sacchi o di buste stracolme di immondizia di ogni genere senza nessun controllo sul territorio da parte dell’amministrazione: questo e altro è stato il cocktail tanto pericoloso che hanno fatto tremare moltissima gente in paese. E, accanto al plauso per quanto messo in atto solo addesso dall’amministrazione comunale, cui sollecitiamo il prosieguo, su questa strada, per ogni situazione che richiede prontezza e completezza di interventi per salvaguardare la tranquilla vivibilità della comunità, non può mancare la censura dei deplorevoli comportamenti di quei cittadini che, mettendoci la firma con i loro gravissimi gesti di deposito incivile in ogni dove di qualsiasi oggetto, hanno determinato uno stato di cose che ha fatto sfiorare la tragedia. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una risposta

  1. Ci sono tanti fattori che portano a questi disastri! Bisogna assumersi la responsabilità di approfondirli tutti e contrastarli!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

link utili

sostienici

carte-2

periodico

Mese di Ottobre