Stanotte, la notte di Pasqua, torna l’ora legale

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Stanotte, la notte di Pasqua, torna l’ora legale

Si avvicina il momento del cambio dell’ora legale. Questa notte, tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024, proprio nella notte di Pasqua, alle ore 2, le lancette degli orologi dovranno essere spostate avanti di un’ora, portandole quindi alle 3.

L’ora legale sarà in vigore fino a domenica 27 ottobre 2024, quando torneremo all’ora solare. Anche se perderemo un’ora di sonno, avremo il beneficio di un’ora in più di luce naturale per altri 7 mesi. Mentre gli smartphone, i PC e i tablet si aggiorneranno automaticamente, è importante ricordare di spostare manualmente le lancette dei dispositivi analogici.

A partire da domani, sarà quindi buio un’ora più tardi.

L’adozione dell’ora legale ha origine durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1918, diversi paesi, tra cui l’Italia, decisero di adottare un’ora diversa per motivi legati alla disponibilità limitata di carbone e per uniformare l’orario tra le nazioni coinvolte nel conflitto.

Questa pratica, ormai consolidata, offre anche benefici economici e energetici, poiché l’uso prolungato della luce solare riduce i consumi energetici complessivi. Lo spostamento in avanti di un’ora consente di godere di più ore di luce e pomeriggi più lunghi, contribuendo così a un significativo risparmio energetico.

Si avvicina il momento del cambio dell’ora legale. Questa notte, tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024, proprio nella notte di Pasqua, alle ore 2, le lancette degli orologi dovranno essere spostate avanti di un’ora, portandole quindi alle 3.

L’ora legale sarà in vigore fino a domenica 27 ottobre 2024, quando torneremo all’ora solare. Anche se perderemo un’ora di sonno, avremo il beneficio di un’ora in più di luce naturale per altri 7 mesi. Mentre gli smartphone, i PC e i tablet si aggiorneranno automaticamente, è importante ricordare di spostare manualmente le lancette dei dispositivi analogici.

A partire da domani, sarà quindi buio un’ora più tardi.

L’adozione dell’ora legale ha origine durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1918, diversi paesi, tra cui l’Italia, decisero di adottare un’ora diversa per motivi legati alla disponibilità limitata di carbone e per uniformare l’orario tra le nazioni coinvolte nel conflitto.

Questa pratica, ormai consolidata, offre anche benefici economici e energetici, poiché l’uso prolungato della luce solare riduce i consumi energetici complessivi. Lo spostamento in avanti di un’ora consente di godere di più ore di luce e pomeriggi più lunghi, contribuendo così a un significativo risparmio energetico.

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