Karibù, uno schiaffo allo Stato ed un altro alla città di Latina

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Riceviamo e pubblichiamo

Ormai sta uscendo fuori di tutto dalla triste vicenda della Karibù e sull’operato del deputato con gli stivali Soumahoro (nella foto in alto) e famiglia. Dagli stipendi non pagati, alle ville e abiti di lusso fino al caporalato e lo sfruttamento degli immigrati utilizzati per far carriera politica.

In una nota congiunta il presidente nazionale e quello locale di Alzati Italia fanno conoscere le loro posizioni in tal senso.

“Quante altre associazioni Karibù esistono sul territorio? Ne è stato mai fatto un censimento per capire quante ce ne sono che si occupano di immigrati e immigrazione? – spiega Emilio Calogero Presidente Comunale di Alzati Italia. Sicuramente paghiamola superficialità della vecchia amministrazione che ne difendeva a spada tratta l’operato, la città di Latina che dell’accoglienza ne ha fatta una bandiera non merita di finire sulla cronaca nazionale per questi motivi, un’offesa alla città”

“In questi giorni stiamo leggendo di tutto su questa triste storia, ma la cosa pi ù assurda è stato prima il silenzio assordante della sinistra e poi le prese di distanza di alcuni politici nostrani dove, prima, ci hanno presentato la Karibù come fiore all’occhiello della gestione degli immigrati per poi dopo anni prenderne le distanze soprattutto da chi ha fatto della legalità le sue campagne elettorali.” – dichiara Alessio Pietrobon, Presidente Nazionale di Alzati Italia.

“Purtroppo, dalle notizie che emergono, questo modus operandi andava avanti da anni. – continua Pietrobon. Per molto tempo c’è stata una gestione superficiale dell’argomento immigrazione. In realtà non si sono mai avviate veri fiche, anche attraverso gli enti locali, atte a vigilare la gestione degli stranieri e controllare le loro condizioni nei centri gestiti, grazie allo stanziamento di soldi pubblici, dall’associazione Karibù, sicuramente uno schiaffo allo Stato”.

Proprio in merito all’argomento immigrazione, Alzati Italia presenterà a Latina il 12 Dicembre alle 17.30 presso la sala del Combattente di Piazza S. Marco, il docufilm di Michelangelo Severgnini “L’Urlo” – Schiavi in cambio di petrolio. Un patto scellerato fra governi europei e milizie, in vigore dal 2011.

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