IL LAVORO AMBULANTE È UN MESTIERE ANTICO CHE NON MORIRÀ MAI

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IL LAVORO AMBULANTE È UN MESTIERE ANTICO CHE NON MORIRÀ MAI
Ecco la LICENZA DI MESTIERE AMBULANTE RILASCIATA NEL 1939 a mio nonno
Passeggiando per le strade del mio paese mi sono imbattuto in un cancello realizzato da un artigiano di Lenola. È un cancello in ferro pieno, con rose e ghirigori vari, che sono stati forgiati con il fuoco rovente e con il martello che batteva incessante sull’incudine.
Quel fabbro artigiano era mio nonno Giovanni, che poi, da ambulante, alla fine degli anni ’30 del secolo scorso, andava in giro per i paesi del basso Lazio per vendere i suoi prodotti. Vasi, “cannate” in rame, lampadari, scodelle, arnesi da cucina e da lavoro.
NON ERA UN SEMPLICE ARTIGIANO. NO, LUI ERA UN VERO ARTISTA. Creava vere opere d’arte, che oggi pagherebbero a peso d’oro. ED ERA ANCHE UN AMBULANTE. La sua era una “LICENZA” rilasciatagli dal Podestà di LENOLA il 14 febbraio del 1935.
Tutto questo accadeva quasi 100 anni fa. È passato quasi un secolo ed oggi siamo qui a raccontare della sua grande maestria e di un lavoro, quello ambulante, che non finirà mai di esistere. Non c’è riuscito il Covid-19 e non ci riuscirà nessuno. E non ci riusciranno neanche i politicanti fautori della DIRETTIVA BOLKESTEIN e dei Bandi alle piccole concessioni degli ambulanti.
VIVA GLI AMBULANTI DI TUTTA L’ITALIA. VIVA I MERCATI, LE FIERE, LE SAGRE E LE FESTE RELIGIOSE DELLA NOSTRA SPLENDIDA ITALIA.
Marrigo ROSATO
Segretario Nazionale ANA-UGL

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