Formia: Pasquale Mattej

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Nella riscoperta della storia del nostro territorio una pagina importante è rappresentata dalla luce fatta sul percorso esistenziale di una figura i cui natali e il cui impegno culturale nobilitano le nostre terre e, in particolare, la cittadina di Formia, Pasquale Mattej. Ecco quanto scrive in proposito il ricercatore Daniele Elpidio Iadicicco che ringraziamo per il materiale fornitoci per l’ennesima occasione il cui contributo storico si è rivelato di particolare interesse. “Un patrigno, un fratellastro ed una sorellastra per il pittore Pasquale Mattej, la cui cenerentolesca storia, è riscritta dalla scoperta di questa nuova e fino ad ora sconosciuta famiglia allargata. Pasquale Mattej (Formia 1813-Napoli 1879) è da considerare, senza alcun dubbio, il padre della Formia moderna. Scrittore e pittore, ha, con passione, offerto, a noi posteri, un affresco dell’enorme patrimonio storico, archeologico ma anche antropologico che il nostro territorio aveva da offrire nel secolo diciannovesimo. Suo lo stemma attuale della città, come sua la forte richiesta di tornare all’antico nome di Formia. A livello familiare, una vita tribolata la sua, che nato barone si è ritrovato orfano di padre a soli sei anni.

Il barone Simone Mattej, era infatti morto ad Aversa il 28 settembre del 1819 all’età di 43 anni. La madre era la giovanissima Carolina Merola, che al tempo del suo matrimonio (avvenuto nel 1809) aveva appena sedici anni. Sin qui la storia conosciuta, l’avvicendamento nella gestione dei beni di famiglia da parte della madre, la morte della stessa pochi anni più tardi. Ma la vicenda è molto più complessa di quanto sin ora raccontato. Carolina Merola sopravvisse al marito per soli nove anni. La novità è che nel frattempo si risposò e mise su una nuova famiglia assieme al nuovo marito. La Baronessa Mattej rimase vedova a soli ventisei anni e così, dopo qualche tempo e rispettato il lutto, convolò di nuovo a nozze con Don Salvatore Scognamiglio di Napoli (nei documenti Scognamillo). La coppia rimase a vivere a Mola, appare scontato nel palazzo dei Mattej, che al tempo del Congresso di Vienna aveva ospitato finanche Sua Maestà il Re Ferdinando I delle Due Sicilie. La coppia ebbe perlomeno due figli. Andrea Scogliamiglio che nacque a Mola nel 1825 e sposò nel 1849 Giulia Mascioletti; e Maria Orsola Adelaide Clementina Scognamiglio, nata a Formia nel 1827 e sposata nel 1854 con Tommaso Gherardelli. Rispettivamente fratellastro e sorellastra di Pasquale Mattej, vissero come lui a Napoli, essendosi entrambi sposati li. Oltre che alle sorelle naturali, il giovane Pasquale non era dunque solo a Napoli. La madre, Carolina Merola, morì l’anno dopo la nascita di Maria Orsola, nel 1828, e i piccoli orfani Mattej, come la storia registra, furono affidati alla prozia Lucia Merola, che già aveva accudito la loro madre. All’epoca dell’affidamento, la prozia aveva già settantacinque anni. Questo affidamento fa inoltre capire che il patrigno, con i suoi due figli, lasciò Formia e non si prese cura dei figli della moglie, tornando a Napoli, dove difatti i suoi figli si sposarono.

I beni della famiglia Mattej furono quindi amministrati da Luigi Ciani, pure Sindaco di Formia dal 1837 al 1841. Una famiglia allargata di cui solo oggi abbiamo contezza e che deve aver influito non poco sulla crescita e sul carattere del piccolo Pasquale. Nel 1837 anche la prozia Lucia Merola, sposata Maltese, morì. Il nostro Pasquale Mattej aveva appena ventiquattro anni e aveva già perso padre, madre e madre adottiva. Daniele Elpidio Iadicicco”.

Orazio Ruggieri

 

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