Trump e la Russia: promessa di pace e minacce di dazi

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Trump e la Russia: promessa di pace e minacce di dazi

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, noto per i suoi proclami diretti e controversi, torna al centro dell’attenzione internazionale con dichiarazioni che spaziano tra promesse di pace e minacce economiche. Dopo aver assicurato che avrebbe risolto il conflitto russo-ucraino in 24 ore, Trump risponde al Cremlino paventando misure drastiche: «Potrei imporre dazi, tasse e sanzioni sulla Russia». Ma dietro le quinte, la Casa Bianca sembrerebbe anche lavorare per offrire a Mosca una via d’uscita onorevole.

Nel suo discorso inaugurale, Trump ha evitato di affrontare direttamente il tema dell’Ucraina, limitandosi a farlo più tardi, sottolineando l’«ottimo rapporto personale» con Vladimir Putin. Ha ribadito di amare il popolo russo, ironizzando sulla «sinistra radicale» che alimenterebbe la paura della Russia. Trump ha inoltre reso omaggio ai sacrifici dell’URSS durante la seconda guerra mondiale, ma ha poi lanciato un messaggio chiaro a Putin: «L’economia russa sta fallendo, con un’inflazione verso il 10%. Fermate questa ridicola guerra! Facciamola finita!».

Cento giorni: è il nuovo termine che Trump si dà per mettere fine al conflitto, dopo aver rivelato un bilancio umano devastante. Tra morti e feriti, si parla di almeno un milione e mezzo di «giovani soldati» perduti: 800 mila russi e poco meno di 700 mila ucraini. Le cifre, secondo Trump, sarebbero molto peggiori di quanto ufficialmente riportato. Il presidente ha puntato il dito contro l’amministrazione Biden, accusandola di aver nascosto la reale portata della tragedia.

Mosca, attraverso il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, ha ribadito la necessità di «accordi giuridicamente vincolanti e affidabili» per chiudere il conflitto. Tuttavia, Trump insiste sul ruolo centrale degli Stati Uniti in una possibile forza di peacekeeping, pur preferendo che l’Europa si faccia carico delle spese. Con 20 mila soldati americani in Europa pronti a essere richiamati in patria, il presidente sembra puntare a un impegno limitato, delegando all’UE un ruolo più ampio nella gestione della sicurezza del continente.

Mentre Trump minaccia dazi non solo sulla Russia ma anche su Iran, Corea del Nord e forse Cina, la comunità internazionale osserva con attenzione le prossime mosse della Casa Bianca. La promessa di pace si scontra con una strategia che mescola pressioni economiche, retorica muscolare e aperture diplomatiche. Resta da vedere se Trump riuscirà davvero a trasformare le sue parole in risultati concreti.

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