“NON MANDATE VIA DA PONZA PADRE FRANCESCO”

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APPELLO DEI PARROCCHIANI DI PONZA

Lettera dei parrocchiani affinché non venga mandato via

La voce girava già da tempo. Ma nessuno, negli organi superiori religiosi, aveva mai messo nero su bianco. Riguardava un presunto cambio di guida pastorale di padre Francesco Nadi Hanna (nelle foto), francescano e tanto amato a Ponza, dove accudiva la comunità parrocchiale della frazione di le Forna. Ora, con una lettera a firma Linda Spigno e diretta ai superiori del sacerdote francescano affinché possa restare a operare come, di legge, tanto bene sull’isola. E la richiesta della signora è condivisa da un elevato numero di fedeli della locale comunità religiosa. “ ra qualche giorno sarà Natale –questo è l’incipit- ma non sarà come gli altri! Credo che la nostra comunità, soprattutto noi fornesi, dovremmo riflettere sull’imminente periodo di solitudine e di abbandono che ci attende dopo che il nostro Padre Francesco sarà andato via. Certo è veramente strana la sua missione, è stato chiamato ad amare genti che nemmeno conosceva, amarci fino in fondo, amarci gratuitamente nell’amore di Dio ma senza legarsi a noi.

Ma sono sicura che anche per Lui non sarà facile lasciarci perché è riuscito in breve tempo a stabilire un legame puro, a costruite relazioni profonde che si sono estese a tutti, anche a chi non frequenta la nostra chiesa.  Caro Fra’ Francesco, dovremmo ringraziare il Signore per questi due anni accanto a te e grazie per averci ricordato che una vita cristiana senza la preghiera è vuota. Grazie per aver ridato alle nostre feste tradizionali maggiore senso cristiano, grazie anche per i tuoi sorrisi e per il tuo modo di scherzare, Grazie per la tua presenza nei momenti gioiosi e tristi che molte famiglie della nostra comunità hanno attraversato; soprattutto nei momenti dolorosi hai saputo infondere fede coraggio e speranza. Ci vorrebbe un libro intero per raccontare le mille cose che hai realizzato per i nostri figli, per il servizio alla comunità e soprattutto per i giovani, con i quali hai sempre cercato di costruire un forte legame per avvicinarli alla fede, hai rimesso a nuovo la casa parrocchiale, l’oratorio con l’annesso pezzetto di terra. Ora per te è arrivato il cambiamento, non proprio repentino e non proprio improvviso, ma a cui non puoi rispondere che “Obbedisco” perché tu sai di “appartenere” a Qualcuno, che ti rende tutto affrontabile e vivibile. Ma noi siamo umani e ci leghiamo alle persone ed è per questo motivo caro Padre Francesco vorremmo chiedere al Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori – se è anche suo desiderio – che tu rimanga con noi”.

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