Gli ambulanti, dimenticati dai media: la crisi di un settore invisibile

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Gli ambulanti, dimenticati dai media: la crisi di un settore invisibile

Ogni giorno veniamo sommersi da notizie di ogni tipo: gossip, curiosità inutili e argomenti di dubbia rilevanza che affollano telegiornali, quotidiani e talk-show. Si dedica ampio spazio a fabbriche che chiudono, aziende in crisi e lavoratori in sciopero, ma c’è un’altra categoria che sembra non esistere agli occhi dei media: quella degli ambulanti, ci informa l’Associazione Nazionale Ambulanti ANA-UGL.

In questi giorni, migliaia di ambulanti sono costretti a restare chiusi in casa. Mercati e fiere, principali fonti di reddito per queste persone, sono bloccati a causa del maltempo che imperversa in molte regioni d’Italia. Eppure, di questo problema nessuno parla. Nessun servizio speciale, nessuna apertura di telegiornale, nessun approfondimento dedicato. Il silenzio assoluto.

Gli ambulanti sembrano essere invisibili. E mentre loro rimangono senza lavoro, i Comuni continuano a pretendere il pagamento del canone unico nei tempi previsti, pena l’applicazione di sanzioni del 30% o, nei casi peggiori, la revoca della licenza. Una situazione paradossale che contribuisce al drammatico bilancio del settore: oltre 35.000 ambulanti hanno già chiuso definitivamente la propria attività, lasciando intere famiglie in difficoltà e mettendo in crisi le filiere produttive collegate.

Questo silenzio mediatico è sintomatico di un problema più grande: una parte del Paese che viene sistematicamente ignorata. Si parla tanto di crisi economica e di sostegno ai lavoratori, ma quando si tratta di una categoria che opera fuori dai circuiti tradizionali, l’attenzione sembra svanire.

L’Italia è davvero un Paese strano. Un Paese che guarda altrove mentre migliaia di famiglie di ambulanti si trovano sull’orlo del baratro.

 

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