Riceviamo e pubblichiamo
Comunicato stampa
Il gruppo politico Europa Verde Formia e sud pontino, ribadisce, coerentemente con quanto già più volte affermato dal gruppo medesimo provinciale, la propria contrarietà all’aumento di capitale richiesto da ACQUALATINA ai Comuni dell’ATO 4.
Ci aspettiamo ovviamente chiarezza da parte di tutti i comuni interessati e chiediamo di sapere quale sia l’azione politica che vogliono mettere in campo. Attendiamo che questi ultimi si esprimano, in considerazione dell’interesse rilevante che l’argomento riveste.
Noi riteniamo che si tratti di una inaccettabile proposta lesiva degli interessi dei cittadini del comprensorio e della provincia di Latina.
Confermiamo la nostra posizione a favore di un servizio totalmente pubblico, ritenendo che un bene comune come quello dell’acqua non possa (non dovrebbe in nessun modo) essere fonte di guadagno e di profitto.
Un servizio completamente pubblico che da tempo sembra solo una mera petizione di principio. Sono passati più dei due terzi della durata della gestione privatistica di Acqualatina (23 anni su 30 della durata della convenzione di gestione).
E’ ora di tornare in campo con un percorso politico che coinvolga associazioni, forze politiche e sindacali amministratori e cittadini: abbiamo dalla nostra parte il Referendum sull’ acqua pubblica e la legge regionale del 2014.
Per l’immediato opponiamoci al disegno di legge regionale per l’istituzione dell’ATO unico, che consoliderebbe ancora di più il carattere privatistico del sistema, riducendo ulteriormente il potere dei Comuni e dei cittadini.
Ciò a maggior ragione, considerati i risultati negativi di una gestione, quella di Acqualatina, non efficiente ed esosa per gli utenti.
Innumerevoli volte in un passato lontano e anche in uno più recente, abbiamo lamentato e sottolineato pubblicamente, anche all’interno di convegni tematici , la criticità relativa alle perdite idriche che, nella nostra provincia, superano il 70% dell’acqua immessa in rete (tra i dati peggiori in Italia).
Uno spreco di acqua inaccettabile che avrebbe obbligato l’ente gestore ad intervenire con investimenti adeguati.
E, invece, non ci sembra (vorremmo tanto sbagliarci) che su tale fronte niente di risolutivo sia stato fatto.
Anche alla luce di tale situazione, crediamo sia impensabile proporre aumenti tariffari che riteniamo non giustificati e non giustificabili. Dal 2002 al 2025 la tariffa idrica Acqualatina è aumentata di oltre il 110%, con bollette raddoppiate per le famiglie rispetto all’inizio della gestione. Abbiamo le tariffe tra le più alte d’Italia alle quali non corrisponde un servizio efficiente.
Negli ultimi 6 anni Acqualatina ha accumulato un utile netto di circa 54 milioni di euro e distribuito dividendi agli azionisti per 33,5 milioni di euro. La restante parte accantonata nel fondo di riserva 2024 (il fondo contiene 94 milioni di euro).
I dividendi sono “pagati” dagli utenti attraverso la tariffa dell’acqua: fanno parte del calcolo che determina l’ammontare della tariffa finale. Una maggiore distribuzione di dividendi implica che una quota superiore del gettito tariffario è destinata agli azionisti (pubblici e privati) invece che reinvestita o risparmiata per ridurre la tariffa.
Si è preferito puntare alla remunerazione del capitale invece che sulla sostenibilità della tariffa e del servizio idrico integrato.
Pertanto, con decisione, diciamo No alla richiesta di nuovi capitali che non servono se non a coprire problematiche che appartengono della gestione, non ai cittadini.
Circolo di Europa Verde Citta di Formia e Sud pontino