CIOCIARI IN TELEVISIONE

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“Semipresidenzialismo alla ciociara” o “Ciociaria terra di pecorai” concetti espressi da due famosi politici e il termine ‘ciociaro’ che non di rado esce dalla bocca di noti personaggi televisivi, e non solo televisivi, a significare  non un complimento! Adesso in una trasmissione del 21 settembre scorso ‘I soliti ignoti’ hanno presentato al pubblico italiano un personaggio a loro dire in costume  ciociaro.  

Ripetutamente abbiamo attirato l’attenzione su quanto sistematicamente lacunoso e improvvisato, certamente insignificante, generico e stereotipo si offre all’attenzione dello spettatore sia alla televisione sia negli altri media nazionali ogni qualvolta presentano la Ciociaria: si fa di tutto, volenti o nolenti, per sminuire e anche degradare e, altresì, curioso, che si continui ad ignorare  che, nel rispetto della Storia, questa è la regione più antica del Paese, quella sul cui suolo si sono verificate le prime contingenze e vicende della storia nazionale: è la terra che ha dato i natali a Roma e alla cui grandezza, successivamente, coi propri figli, ha dato il proprio contributo fondamentale alla sua grandezza. E’ prima di tutto e solamenteda questa terra di Ciociaria che è partito il messaggio di civiltà e di cultura che ha imbevuto di sé e fecondato l’Europa tutta, all’insegna del precetto: ora, labora et lege, cioè oltre alla devozione e alla pietà, la valorizzazione per la prima volta nella umanità del lavoro umano, la prima volta altresì il valore e il ruolo della cultura e della istruzione quali strumenti sicuri per conseguire libertà di pensiero e  progresso. È in questa terra che sono stati stampati i primi libri, qui scritte e pronunciate le prime parole in volgare italiano, qui promossi e incoraggiati San Francesco e San Domenico e Sant’Antonio santificato da Gregorio IX, qui anche inventati gli ‘eretici’, qui anche l’odio contro gli ebrei, qui anche i massacri dei dissidenti, qui nati il ghetto e la Inquisizione e qui il cesarepapismo, qui diffuso anche il messaggio di S. Tommaso d’Aquino.

E per tornare al ciociaro televisivo: per motivi di riservatezza non possiamo mostrare l’immagine del personaggio comunque visibile nel sito RAI alla data più sopra indicata ma si immagini un cosiddetto ‘lazzarone’ napoletano o un uomo di fatica in generale, con la camicia rossa a quadrati e il fazzoletto attorno al collo e un cappellino in testa, senza citare il modello di  barba piuttosto arduo a rinvenire in un ciociaro dell’epoca quale documentato nelle migliaia di documenti pittorici esistenti. Cioè la televisione nazionale anche questa volta ha offerto del ciociaro una immagine totalmente fuorviante e falsa: in effetti il solo contrassegno distintivo del costume presentato erano le calzature che, pure, a seguito delle stringhe orrendamente avvolte e il tipo di pelle delle medesime e la generale presentazione, ne risultava la copia vile delle ciocie ‘classiche ed eleganti’ di cui parlò Gregorovius e che la pittura del secolo documenta. E’ da chiedersi se alla televisione nazionale siano così aggiornati e documentati anche quando si tratta di illustrare il costume tirolese o scozzese o olandese! Eppure il costume ciociaro è stato il soggetto più illustrato e più amato dagli artisti europei dell’ottocento, infinitamente al di sopra di tutti, dipinto anche dai massimi artisti quali Degas, Renoir, Corot, Cézanne, Matisse, Leighton, Sargent,Van Gogh, Picasso, Severini…. 

Siamo dunque oggi ancora alla situazione che ebbe a registrare il presidente di quella commissione governativa che dopo il 1870 fu incaricato di esaminare questi luoghi: il commento fu che con stupore era arduo a spiegarsi come questa ‘nobile’ regione ai piedi di Roma fosse stata tenuta ai margini e completamente ignorata e trascurata… Oggi, dopo oltre centocinquanta anni, il contesto è peggiorato: a quell’epoca erano solo i ‘romani’ di Roma che dileggiavano e irridevano i ciociari come ‘guitti’ ‘cafoni’ ‘pecorai’ ecc. ora invece lo scherno e la derisione sono divenuti, stando alla televisione e ai media,  patrimonio generalizzato, parrebbe.

Illustriamo a informazione della televisione italiana con tre immagini che siamo certi recepiranno e  faranno circolare, il costume ciociaro quale presente nella maggior parte dei musei e pinacoteche del pianeta:

Gonz. Carelli: Ciociara, 72×48 cm, priv.

Torrini: Ciociaro, 39×22 cm, priv.

J. Blanc: Mieititura, 46×55, priv.     

Michele Santulli

 

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