Arriva l’evasometro, chi colpirà?
L’evasometro è il nuovo strumento della Guardia di Finanza per contrastare l’evasione fiscale, reso più preciso grazie all’interoperabilità delle banche dati e all’analisi di grandi quantità di informazioni in tempi brevi. L’obiettivo è individuare soggetti con elevati debiti fiscali e patrimoni consistenti, in particolare all’estero, assegnando loro un punteggio di rischio fiscale basato sull’incrocio di dati finanziari e sullo scambio automatico di informazioni secondo il Common Reporting Standard (CRS).
Le indagini si concentrano su contribuenti con un alto rischio di evasione, escludendo però coloro per cui il recupero delle somme risulta improbabile, come nel caso di società fittizie prive di patrimonio. Particolare attenzione è rivolta alle cessazioni irregolari di partite IVA, che nel 2024 hanno superato le 3.800 unità, e alle possibili condotte fraudolente, come alienazioni simulate o intestazioni fittizie per occultare beni.
L’evasometro sarà gestito dall’Unità Integrata Permanente di Analisi del Rischio (Uipar), con controlli più frequenti e flussi informativi mensili per monitorare le situazioni critiche in tempo reale. La soglia di rischio per avviare verifiche è fissata a 50.000 euro di debito erariale, con l’obiettivo di prevenire ulteriori accumuli e ricostruire la situazione patrimoniale dei soggetti a rischio. Un elemento centrale nelle operazioni sarà la Silver Notice, che permette di interrogare banche dati patrimoniali in oltre 50 Paesi per individuare risorse occultate.