Ares 118, vent’anni di emergenza al servizio del Lazio
Venti anni fa era un progetto pionieristico, oggi è un pilastro della sanità pubblica del Lazio. Ares 118, la prima struttura pubblica italiana interamente dedicata all’emergenza sanitaria, celebra due decenni di attività confermandosi come il cuore pulsante del soccorso regionale.
Solo nel 2024, il servizio ha gestito oltre mezzo milione di interventi – 502.385 per la precisione – e coordinato 597.260 missioni attraverso le tre centrali operative di Roma, Lazio Sud e Lazio Nord. Numeri in crescita rispetto agli anni precedenti che raccontano un sistema sempre più capillare, capace di raggiungere ogni angolo del territorio e rispondere, giorno e notte, alle richieste di aiuto di milioni di cittadini.
L’identikit dell’utenza evidenzia due aspetti: oltre l’88% dei casi valutati riguarda situazioni ad alta complessità, mentre circa la metà dei pazienti soccorsi ha più di sessant’anni. Segno della centralità del servizio per le fasce più fragili della popolazione.
Ma i vent’anni di Ares 118 non si raccontano solo attraverso le statistiche. Nel tempo, la missione si è ampliata: trasporto di sangue e organi, assistenza Ecmo, numero unico 116117, trasporto neonatale. Servizi che hanno trasformato l’azienda da realtà esclusivamente dedicata al soccorso a punto di riferimento trasversale per l’intero sistema sanitario regionale.
Per celebrare questo traguardo, a Roma – nella sede di WeGil – si è svolto l’evento “Presente & Futuro dell’Emergenza Urgenza”, con la partecipazione del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca (foto in alto), del sindaco Roberto Gualtieri, del prefetto Lamberto Giannini e di numerosi professionisti del settore.
«Ares 118 è una colonna portante della nostra sanità pubblica – ha dichiarato Rocca –. Dietro ai numeri ci sono migliaia di professionisti che ogni giorno garantiscono risposte tempestive e sicure. Come Regione stiamo investendo per rafforzare organici, mezzi e tecnologie: il futuro dell’emergenza-urgenza richiede innovazione e capacità di adattamento».
Un concetto condiviso dal direttore generale Narciso Mostarda: «Ares 118 è molto più di un servizio di emergenza, è una rete viva che unisce istituzioni, territori e cittadini. Investiamo in tecnologia, formazione e prossimità, puntando sulla trasparenza e sull’umanità che ci contraddistinguono».
Vent’anni dopo la sua nascita, Ares 118 non è soltanto un numero da comporre in caso di bisogno: è una presenza rassicurante, un presidio di civiltà e una dimostrazione concreta di cosa significhi essere davvero al servizio della comunità.