In una fase storica di grave crisi economica, resa ancora più grave dalla pandemia e dalla invasione ingiustificata della Ucraina da parte di Putin, in cui c’è un gran parlare della necessità di ridurre la spesa pubblica attraverso l’eliminazione degli enti inutili, il nostro territorio, a fronte di una costante riduzione della qualità dei servizi al cittadino, continua ad assistere allo sperpero del denaro pubblico, determinato anche dalla presenza di una molteplicità di enti posti a tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Davvero non si capisce perché su un territorio relativamente ridotto come il nostro debbano operare contemporaneamente tre diversi parche naturali: il Parco Rivera di Ulisse, che ricomprende anche le Oasi Blu di Gianola di Formia e di Monte Orlando di Gaeta, quello degli Ausoni e Lago di Fondi e il Parco degli Monti Aurunci con il conseguente effetto moltiplicatore dei costi di gestione. A ciò si aggiunge che la frammentazione delle autorità di controllo sui beni naturali delle nostre terre comporta disordine e disomogeneità nella regolamentazione delle aree che ricadono al loro interno. Non solo occorre mantenere diverse sedi principali, diverse strutture amministrative, diversi corpi addetti alla vigilanza e al controllo, ma a questo si aggiunge che per forza di cose le attività poste in essere all’interno dei singoli parchi non sono coordinate e peccano spesso di scarsa incisività. Di fatto impossibili risultano iniziative di ampio respiro capaci di mostrare tutte le bellezze naturali delle nostre terre: per realizzarle bisognerebbe superare le competenze di un altro parco.
Occorre, dunque, accorpare i parchi naturali esistenti sul nostro territorio in un’unica realtà.
Riunire i parchi esistenti nel comprensorio aurunco-ausonio sotto una direzione unica potrebbe rappresentare, tra l’altro, una grande occasione per rinegoziare le modalità di incontro tra tutela del patrimonio naturale e paesaggistico ed esigenze di vita civile di tutti i cittadini (cacciatori compresi).

Una risposta
Giustissimo e investire nel controllo del territorio sempre più minacciato dagli incendiari…..